
Giovedì scorso si è celebrato l’anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani ( Parigi, 10 Dicembre 1948). Questo documento proposto dalle Nazioni Unite, fu pensato in seguito alle atrocità della Seconda Guerra Mondiale, come segno di speranza di un mondo di pace.
E’ un importante testo etico che si basa sui diritti fondamentali di un essere umano e il concetto stesso di dignità.
Questo documento è stato pensato sulla scia di altri scritti storici precendenti: la Magna Charta (1215), la dichiarazione d’indipendenza degli U.S.A. e la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino composta durante la Rivoluzione Francese.
Ma quanti uomini, quanti governi rispettano questa dichiarazione?
Certo, è vero che queste regole non sono giuridicamente vincolanti, però si tratta di regole per un rispetto reciproco tra esseri umani, e credo che questo basti.
Forse sono troppo ottimista, il rispetto e la pace sono sempre state e forse sempre saranno, delle utopie, ma fare qualche passo nella direzione giusta, è già un buon traguardo.
Le cause della lontananza da questo obbiettivo sono sempre le stesse: siamo troppo presi dai nostri pregiudizi, rancori e sospetti che non riusciamo a considerare ogni individuo con un atteggiamento di tolleranza e considerarlo in tutta la sua umanità.
Non bisogna pensare questa dichiarazione come qualcosa di generale e lontano dalla vita comune e quotidiana: è qualcosa di vicino a noi, a tutti.
Forse noi non ci rendiamo conto di come la maggior parte dei diritti citati in questo documento sono per noi scontati; ma questo ci è possibile perché abbiamo la fortuna di vivere in uno stato e in un ambiente dove la dignità delle persone non è un privilegio di pochi.
Forse sono troppo ottimista, il rispetto e la pace sono sempre state e forse sempre saranno, delle utopie, ma fare qualche passo nella direzione giusta, è già un buon traguardo.
Le cause della lontananza da questo obbiettivo sono sempre le stesse: siamo troppo presi dai nostri pregiudizi, rancori e sospetti che non riusciamo a considerare ogni individuo con un atteggiamento di tolleranza e considerarlo in tutta la sua umanità.
Non bisogna pensare questa dichiarazione come qualcosa di generale e lontano dalla vita comune e quotidiana: è qualcosa di vicino a noi, a tutti.
Forse noi non ci rendiamo conto di come la maggior parte dei diritti citati in questo documento sono per noi scontati; ma questo ci è possibile perché abbiamo la fortuna di vivere in uno stato e in un ambiente dove la dignità delle persone non è un privilegio di pochi.
3 commenti:
Dignità umana. Che strano e diafano concetto.
Penso sia ovvio cosa penso in merito.
Quindi rispondo alla provocazione con un'altra provocazione.
Come definiresti "dignità"?
Penso siano quelle caratteristiche proprie di qualsiasi individuo in quanto componente dell'umanità: con un'etnia, delle opinioni,...
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