venerdì 14 novembre 2008

La gioia? Un attimo di paradiso così naturale, così fuori mercato – Vittorino Andreoli

“ Sono stato definito lo psichiatra dei casi estremi. Uno che compare quando si consuma una tragedia, un testimone del dolore. Nessuna meraviglia allora che i miei pensieri scricchiolino un po’, quest’oggi, volendo parlare della gioia, come se richiedessi a me stesso percorsi inattesi e prove da salto mortale. Sono sempre stato colpito da una frase di Francis Bacon, il pittore dei volti scomposti e appena riconoscibili, perché maciullati. Diceva:” Ho tentato per tutta la vita di dipingere un sorriso”. Forse anch’io sono incapace di parlare di gioia pur se ho tentato molte volte di farlo. La gioia è un sentimento interiore, intimo: un’esperienza di ben d’essere, di contentezza composta, di soddisfazione non gridata. Non è il piacere che si lega sempre al corpo o a una sua parte. Una sorta di sollecitazione che scatena un’acme di godimento. La gioia è semmai un piacere senza corpo, appartiene a quell’”Io” che è oltre il corpo, che non lo nega ma ne emerge, lo trascende […]

Si può essere di successo mimando il ruolo scelto dal regista o da un produttore di spettacolo che ti àncora a un burattino che funziona, ma tu sei altro. Quanto maggiore è il successo, la vittoria del tuo burattino, tanto maggiore è la lontananza da quello che vorresti essere, il tuo “Io” ideale.
La gioia è un sentimento ineffabile, indicibile: ogni volta che lo trasformiamo in parole, sentiamo che queste si fanno strette e inadeguate. […]

La gioia è un benessere che passa, momentaneo. Forse per questo lo si apprezza o lo si desidera. Poiché nasce dallo specchiarsi in noi stessi, dipende dal nostro essere e dal nostro essere nel mondo. E se questo mondo è orrendo, come mi appare sovente, la gioia risente del dolore dell’altro, risente dell’ingiustizia, dell’intolleranza. Insomma non si pensi che la gioia che nasce da una visione interiore si sé dentro il mondo, sia una sorta di narcisismo e di egoismo: tutt’altro, è una percezione di sé dentro al mondo, influenzati da com’è il mondo. […] “.


Pochi giorni fa mi è stata consigliata la lettura di un brano scritto da Vittorino Andreoli sul significato della gioia, che egli definisce come “il sentimento più democratico del mondo”.
Grazie a questa lettura mi sono ritrovata a pensare a cosa sia esattamente questa entità astratta di cui si parla poco, e che pochi conoscono veramente.
In concordia con il parere dell’autore, penso che spesso si confonda la gioia con il successo, in realtà la distinzione è abbastanza netta.
Penso che la gioia sia differente per ogni persona, essa dipende strettamente dalla sensazione di soddisfazione che una persona prova nel vedere realizzati i propri obiettivi, è quella che può essere chiamata la sensazione di una “vita realizzata”. Quando ci poniamo delle mete da raggiungere e riusciamo a ottenerle, cresce la nostra autostima e la nostra fiducia in noi stessi. Questo ci aiuta poi ad affrontare le sfide di tutti i giorni con più serenità. La gioia non è qualcosa che si raggiunge ricercando l’approvazione degli altri: questo è il successo. La gioia è qualcosa di interiore, di più profondo.
A forza di cercare il “battimano”, si finisce per perdere di vista i propri obiettivi e il proprio “io ideale”.
Ci sono un’infinità di personaggi famosi di cui si potrebbe portare l’esempio che non sono felici, eppure hanno tutti i beni materiali che chiunque possa desiderare e i loro volti sono stampati sulle migliaia di copertine di settimanali nazionali o internazionali.
Le persone felici, sono quelle che hanno raggiunto una situazione stabile di armonia con se stessi e con gli altri, quelle persone il cui sorriso è dovuto alla sicurezza che quella vita che stanno vivendo, sta servendo a qualcosa.
E sono anche convinta che spesso si crede che questa gioia che ogni persona di questa Terra ricerca continuamente, vada cercata chissà dove; forse non ci accorgiamo che ciò che cerchiamo è vicino a noi, basta possedere la semplicità che permette di assaporare le piccole cose.


avrei voluto inserire un video legato a questo argomento, ma siccome ho qualche difficoltà tecnica, vi copio il link: http://www.youtube.com/watch?v=Phk_o91gzEU

1 commento:

claudia ha detto...

Hai detto bene: "la gioia è un' entità astratta che pochi conoscono veramente". Secondo me la gioia è qualcosa di straordinariamente bello di cui ognuno di noi è in continua ricerca e quando lo si trova o dura troppo poco e quindi non ci sembra neanche di averlo trovato, oppure non lo riconosciamo per quello che è. Gioia non è solo sorridere o stare bene con se stessi, è anche avere la certezza che ciò che si sta facendo servirà a qualcosa, essere consapevoli di avere un obiettivo e di averlo raggiunto.Per questo credo che trovare la vera gioia sia così difficile che il più delle volte non ci si accorge nemmeno oppure è troppo breve...