domenica 9 novembre 2008

Nucleare, gli italiani ci ripensano:la maggioranza ora è favorevole.

8 Novembre-In questi giorni ricorre l'anniversario dei referendum che, nel 1987, hanno di fatto sancito l'uscita dell'Italia dal gruppo di paesi produttori di energia nucleare. Ventun anni fa, attraverso l'abolizione di tre articoli di legge, il popolo italiano sentenziava il rifiuto alla presenza di centrali nucleari sul territorio nazionale. Il tema, tuttavia, è rimasto nel dibattito pubblico e, anche recentemente, alcuni esponenti politici, tra cui il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, hanno espresso la volontà di tornare ad investire nella soluzione nucleare. I dati raccolti da Demos nelle scorse settimane mostrano un'opinione pubblica piuttosto aperta verso l'opzione nucleare, per quanto siano da segnalare importanti distinguo, soprattutto dal punto di vista generazionale e politico. Nucleare: sì o no? Quanto rilevato nel sondaggio ci mostra una realtà mutata e interessante. I favorevoli alla costruzione di centrali nucleari in Italia sono il 47%, mentre a confermare il rifiuto per l'energia prodotta dalla fissione dell'atomo è il 44%. E' dunque la maggioranza relativa a "ripensare" l'esito del referendum, anche se non possiamo ignorare il 9% che sceglie di non esprimersi. Spostando l'ipotetica centrale dalla generica nazione alla provincia di residenza del rispondente, le opinioni mutano leggermente verso. I contrari alla costruzione, in questo caso, sono esattamente la metà - il 50% - mentre quanti si dicono comunque "a favore" sono il 41% - con, ancora, un 9% di incerti.
Giovani contro. Se osserviamo i risultati in base alla classe d'età del rispondente, vediamo come siano proprio i più giovani, quanti cioè non hanno preso parte al referendum di oltre vent'anni fa, a esprimere il parere maggiormente negativo. Infatti il dato si alza tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (48%) e nella fascia tra i 35 e i 44 anni (dove tocca il 50%). Se invece consideriamo quanti non vogliono la centrale nella propria provincia di residenza, vediamo come siano sempre le generazioni più giovani ad esibire l'opposizione più netta: tra i 15 e i 44 anni, infatti, sono oltre il 54% ad esprimersi negativamente, contro una media del 50%. Nord e Sud. Il nucleare taglia in due anche la penisola. Se il Nord tende ad essere più favorevole al ritorno al nucleare, il Centro e il Sud mostrano scetticismo. In particolare, è il Nord Ovest a manifestare maggiore apertura, sia per la costruzione di centrali in Italia (54%, +7 punti percentuali rispetto alla media) che nel territorio (46%, +5 punti percentuali). I più scettici sono invece i cittadini del Centro: il 37% accetterebbe la costruzione di una centrale nella propria provincia, mentre è il 43% ad auspicarne la costruzione nella penisola (per entrambi lo scarto rispetto alla media nazionale è negativo di circa quattro punti). L'ambiente e la politica. Anche la variabile elettorale offre spunti interessanti di riflessione e ci aiuta a comprendere come le posizioni discendano anche - e soprattutto - da ragioni "politiche". La spaccatura tra destra e sinistra, in altre parole, divide anche tra favorevoli e contrari alla costruzione di centrali nucleari. Gli elettori di PdL e Lega Nord, ma anche quelli dell'Udc, si distinguono per il grande favore con cui vedono la costruzione di centrali, sia in Italia che nella realtà locale. Le aree di maggiore scetticismo (o di aperta opposizione) si concentrano invece tra gli elettori del Pd, dell'IdV e, soprattutto, della Sinistra Arcobaleno.
Commento:Questo articolo prende in esame una delle fonti di energia “pulita” più utilizzate nel mondo.
L’Italia è stata fin’ora contraria alla costruzione di queste centrali basandosi su un referendum del 1987.
Ultimamente, Berlusconi e Casini hanno espresso la volontà di tornare a riflettere sui pregi di produzione di energia dal nucleare.
Personalmente ritengo che questa fonte di energia coprirebbe una buona parte del fabbisogno energetico italiano rispettando l’ambiente. Sicuramente va presa in esame la gravità delle drammatiche conseguenze in caso di incidente, ricordiamo l’epilogo di Chernobyl, di cui ancora oggi la scienza non è in grado di determinare esattamente quali siano state le conseguenze effettive sulla salute.
Dal 1987 però, la ricerca scientifica ha sicuramente eleborato strutture più sicure che hanno meno probabilità di incorrere in guasti. Inoltre, le emissioni di radiattività di una centrale nucleare, si diffondono per molti chilometri quindi, siccome molte altre nazioni europee vicine a noi possiedono sul loro territorio centrali di questo tipo, se ci fossero emissioni radiottive, ne subiremmo le conseguenze anche noi.
E’ da considerare anche il fatto che la costruzione di centrali nucleari comporta spese elevate a cui un’industria privata non può far fronte e a cui lo stato deve partecipare sia durante l’attività (protezione soprattutto), sia per lo smantellamento alla fine del suo lavoro. Bisogna valutare se lo stato italiano intende investire in questa direzione.
In ogni caso il sondaggio proposto da Repubblica riporta una percentuale minore di persone a favore del nucleare se la centrale è nei pressi della loro abitazione: in molti paesi i cittadini organizzano manifestazioni per impedire la costruzione di queste centrali, anche se dimostrata la loro relativa sicurezza.

Vorrei sapere cosa ne pensate riguardo a questo argomento che potrebbe interessare presto la politica del nostro paese.

5 commenti:

evelyn ha detto...

credo che sia abbastanza difficile prendere una posizione sulla questione. da un lato, come giustamente dicevi tu, l'energia nucleare potrebbe davvero essere utilissima per coprire le necessità del paese, dall'altro, questo tipo di risorsa ha degli aspetti molto pericolosi. Però penso che l'Italia al momento non abbia bisogno di più energia, quindi la questione "centrali nucleari" resterà per un po' una discussione aperta per confrontarsi sugli eventuali pareri, nel caso in cui si presentasse la necessità di maggiore produzione energetica. Credo che sarebbe giusto che si ricorresse a questo, se si verificassero "mancanze".

il tommy ha detto...

sapete che l'italia compra l'energia ricavata dalle centrali nucleari degli altri paesi europei? non sarebbe più semplice "fabbricarcela" per i cnti nostri? tanto anche se, per esempio, dovesse succedere un incidente in una centrale nucleare in francia le ripercussion le avremmo anche sul nostro territorio, tanto vale averle anche noi. Riguardo alla questione del sondaggio per me è inutile, cioè solo per riempire il giorale perchè ovviamente nessuno vuole una centrale nucleare di fianco a casa.

alycina ha detto...

completamente d'accordo con tommy.
e si nota ancora una volta che mancanza d'informazione e i pregiudizi rendino limitata la nostra mente.

Alice ha detto...

Secondo me l'energia nucleare è troppo pericolosa, e non è assolutamente una fonte di energia pulita, perché le scorie nucleari di uranio impoverito non si possono definire innocue. Inoltre è vero che l'Italia compra energia nucleare proveniente dall’estero, e quindi gli italiani sono comunque in pericolo in caso di incidenti nelle centrali nucleari estere, però è anche vero che aumentando il numero di centrali siamo ancora più in pericolo.
È vero che l’Italia potrebbe spendere meno soldi per comprare l’energia e prodursela da se, però piuttosto cerchiamo altre soluzioni attraverso fonti veramente pulite come quella eolica, idrica o solare oppure investiamo il denaro nella ricerca per l’energia nucleare data da fusione nucleare(fusione di nuclei leggeri come l’idrogeno) che è ecocompatibile e non dalla fissione che si usa adesso(scissione di atomi con elevato numero atomico come l’uranio).
Inoltre non credo che lo stato voglia farsi carico delle centrali nucleari data la situazione di crisi finanziaria, e anche se volesse gli italiani dovrebbero pagare di più per l’energia.

Ely ha detto...

Ovviamente nessuno vuole una centrale nucleare vicino a casa sua, la stessa cosa avviene con gli inceneritori, tutti riconoscono che ne abbiamo bisogno ma “collocateli dappertutto tranne che a casa mia”, fanno paura a tutti quei nuvoloni neri. Questo è un problema a cui non si riesce proprio a dare soluzione, almeno qui in Italia. Ma noi abbiamo veramente bisogno dell’energia nucleare, mi sembra da scemi continuare a comprarla da altri paesi perché abbiamo paura di procurarcela da soli, se dovesse succedere una strage nei paesi attorno a noi colpirebbe anche noi, sicuramente anch’io preferirei che si producesse energia soltanto con mezzi puliti (eolica, idraulica …), ma a quanto pare questa energia non ci basta.